Tricase, cinema Aurora
via Stella d'Italia 34
In un quartiere della periferia di Taranto, durante una rapina, uno dei tre complici, un cinquantenne dall'aria malmessa, Tonino approfittando della distrazione degli altri due, ruba tutto il malloppo e scappa. Il suo è un gesto di riscatto nei confronti di chi non ha più rispetto del suo lungo e onorato curriculum delinquenziale, macchiato da un fatale errore, che gli è valso l'ignominioso appellativo di Barboncino. La corsa di Tonino, inseguito dai suoi complici sempre più infuriati, procede verso l'alto, di tetto in tetto fino a raggiungere la terrazza più elevata, oltre la quale c'è lo strapiombo, che lo costringe a cercare rifugio in un vecchio lavatoio. Lì trova uno strano individuo dall'aspetto eccentrico: porta una piuma d'uccello dietro l'orecchio, sostiene di chiamarsi Cervo Nero, di appartenere alla tribù dei Sioux e aggiunge che il Grande Spirito in persona gli aveva preannunciato l'arrivo dell'Uomo del destino! Tonino si trova sotto assedio: il quartiere è presidiato dai suoi inseguitori e gli angoli delle strade controllate. In una immobilità forzata dovuta ad una caduta da un'impalcatura, con il bottino finito sepolto sotto una montagna di pietrisco in un vicino cantiere, falliscono i suoi tentativi velleitari di recuperare la refurtiva e di organizzare una fuga con l'ex-compagna Milena. Tonino è completamente solo. Non gli rimane che un'unica disperata alternativa: allearsi con quello squilibrato che si comporta come un pellerossa e che, proprio perché guarda il mondo da un'altra prospettiva, potrà forse fornirgli la chiave per uscire dal vicolo cieco in cui è finito.